A
livello intuitivo, il calcolo del Discount Margin appare piuttosto semplice.
Il punto di partenza è sempre il tasso variabile al quale un titolo
è collegato, in genere si tratta di un tasso del mercato monetario,
come l'Euribor a 3 mesi o a 6 mesi.
Un titolo che paga Euribor 3 mesi + 25bp (si legge 25 basis point e corrisponde
a 0,25%) pagherà cedole trimestrali ad un tasso pari al 3m Euribor
maggiorato di 25 basis point.
Se il prezzo pagato per il titolo ed il valore di rimborso che otterremo
a scadenza (oppue il prezzo di vendita in caso di disinvestimento) coincideranno,
allora il nostro rendimento sarà pari esattamente a 25bp in più
rispetto al tasso Euribor a 3 mesi osservato durante la vita del titolo.
Se, quindi, possiamo acquistare a 100 un'obbligaziopne a tasso variabile
che rimborsa a 100, allora potremo sapere con certezza non tanto il rendimento
esatto (che, per l'appunto, varierà insieme al tasso Euribor) quanto,
invece, il rendimento aggiuntivo rispetto a quello che sarà il
tasso Euribor.
Ma cosa accade se il prezzo d'acquisto è
diverso da 100 (ossia dal valore di rimborso)?
Se il titolo costa 97,5 e rimborsa 100, ciò che
accade è che a fronte di un investimento di 97,5 otterremo un pagamento
di 100 con un profitto di 2,5 (su 97,5 investiti) che si aggiungerà
allo spread cedolare incassato.
In pratica, il rendimento aggiuntivo rispetto al tasso Euribor di riferimento
sarà maggiore. Già, ma di quanto?
I 25bp di spread vengono incassati periodicamente ad ogni stacco cedola.
Per poter incorporare il valore che otterremo al momento del rimborso
all'interno dello spread incassato periodicamente occorre fare un esercizio
di matematica finanziaria piuttosto complicato.
Chiariamo prima bene qual è il nostro obiettivo. Se lo spread cedolare
è 25bp e sappiamo che a scadenza otterremo un ulteriore profitto,
ciò che ci chiediamo è quanto realmente guadagnamo in più
rispetto all'euribor per il fatto che acquistiamo il titolo sotto la pari
(ossia a meno di 100).
E' intuitivo capire che il vero guadagno sarà maggiore di 25 basis
point, ma ci serve sapere anche di quanto esattamente è superiore
per poter fare confronti con eventuali titoli alternativi.
Immaginiamo che un altro titolo di pari rating paghi una cedola di
3mEuribor + 35bp e che possa essere acquistato a 97,88.
Come facciamo a decidere cosa comprare?
E' meglio pagare 97,50 per avere una cedola di 3mEuribor + 25bp oppure
dobbiamo preferire una cedola di 3mEuribor + 35bp al prezzo di 97,88?
La rispota a questa domanda passa attraverso l'incorporazione della differenza
tra prezzo di acquisto e valore di rimborso all'interno dello spread della
cedola.
Il discount margin è esattamente questo. Ci dice quant'è
il VERO spread di rendimento rispetto al tasso di riferimento tenuto conto
dell'eventuale plusvalenza (o minusvalenza) che si realizzerà alla
data di rimborso.
Nel nostro esempio potremmo scoprire che il titolo che paga 3mEuribor
+ 25bp acquistato a 97,50 offre un DM (discount margin) di 42bp; mentre
il titolo che paga 3mEuribor + 35bp acquistato a 97,88 offre un DM (discount
margin) di 41bp. A questo punto il confronto è immediato. Il primo
è meglio del secondo (anche se di poco) in quanto garantisce un
rendimento aggiuntivo rispetto al tasso 3mEuribor superiore.
Come dicevamo, il calcolo di questo indicatore non è banalissimo.
Il DM, finanziariamente parlando, è quello spread che, sommato
a tutti i flussi di cassa futuri previsti dal titolo (in pratica le cedole
variabili future) e scontato lungo la curva zero coupon interpolata sulle
date in cui avvengono i flussi, eguaglia il differenziale tra il prezzo
di acquisto ed il valore di rimborso.
Per calcolarlo, quindi, è necessario tenere conto delle date di
stacco di ogni singolo titolo, dell'eventuale rateo di cedola già
maturato e della cosiddetta "curva zero" ossia la curva dei
fattori di sconto applicabili ad ogni flusso di cassa ottenuta tramite
una procedura di bootstrapping sulla curva swap interpolata.
Tutti questi conti, fortunatamente, li fanno i sistemi automatici di nonsolofondi.
A voi basti sapere che il risultato finale è il Discount
Margin che ci permette di confrontare fra loro titoli a tasso variabile
che presentino lo stesso livello di rating.
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