I
modelli previsionali quantitativi si possono dividere in due grandi famiglie:
- modelli parametrici
- modelli non parametrici
I modelli parametrici devono il proprio nome alla presenza di parametri,
ossia costanti numeriche che vengono modificate dall'utilizzatore in funzione
della serie storica dei prezzi alla quale devono essere applicati. Si
tratta, in pratica, di meccanismi di "fine tuning" che permettono
di calzare il modello ai dati storici disponibili per poi utilizzarli
per generare previsioni.
Il principale svantaggio legato all'uso di questi modelli è che
non è possibile realizzare dei back test che ne dimostrino le reali
capacità predittive. I dati storici, infatti, vengono utilizzati
per ottimizzare i parametri del modello che, una volta riapplicato ai
dati storici, non può che dare risultati positivi. Una sorta di
tautologia matematica priva di qualsiasi valore informativo.
I modelli non parametrici, invece, sono puri algoritmi che restano sempre
i medesimi in ogni condizione. Non sono previsti adattamenti ai dati storici
della grandezza cui vengono applicati e, per questo, possono essere oggetto
di reali backtest.
Infatti, se i dati storici non vengono impiegati per modificare il modello,
allora possono essere validamente utilizzati per verificare quale sarebbe
stata l'efficacia del modello nel passato e, in questo modo, costruirsi
un'opinione sulla sua effettiva capacità predittiva.
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