1 - cos'è la correlazione
e come si legge?
Il coefficiente di correlazione (o indice di correlazione) è
un indicatore statistico che misura la tendenza che due variabili
hanno a muoversi congiuntamente. Due variabili statistiche si
dicono positivamente correlate quando tendono a muoversi
nella stessa direzione. E' il caso, ad esempio, delle quotazioni
del greggio e delle azioni delle aziende petrolifere. Generalmente
quando il prezzo dell'energia sale, anche il corso azionario dei
titoli legati al settore energetico sale. Questa tendenza a muoversi
in maniera congiunta viene misurata, per l'appunto dall'indice
di correlazione. Una correlazione pari ad 1 indica una
perfetta relazione fra le variazioni percentuali del prezzo di
due asset. In pratica significa che ogni volta che il prezzo di
un asset sale o scende, il prezzo del secondo asset si muove nella
stessa direzione e nella medesima misura percentuale. Naturalmente
una perfetta correlazione positiva è solo teorica e rappresenta
un limite oltre il quale il coefficiente di correlazione non può
andare (limite superiore).
Nel caso in cui due variabili tendano a muoversi in maniera opposta
si parla di correlazione negativa. Una perfetta correlazione
negativa indica che ad ogni variazione di prezzo di un asset corrisponde
sempre un'identica variazione percentuale di prezzo dell'altro
asset ma, questa volta, con segno opposto. In questo caso, del
tutto teorico e, nella pratica, mai osservato, l'indice di correlazione
è pari a -1 e rappresenta un limite sotto il quale
il coefficiente di correlazione non può scendere. Il caso
in cui l'indice di correlazione sia pari a 0, sta ad indicare
una totale assenza di correlazione e, quindi, ci dice che il prezzo
di un asset non è minimamente influenzato dalle variazioni
del prezzo dell'altro asset.
2 - quanto dev'essere l'indice di
correlazione per essere accettabile?
Quando decidiamo di puntare su un mercato attraverso la scelta
di uno strumento finanziario ad esso correlato il nostro ideale
dovrebbe essere quello di trovare una perfetta correlazione positiva
(indice pari ad 1). Ciò, ovviamente, è solo un sogno,
tuttavia è spesso possibile trovare fondi con una correlazione
superiore a 0,9. Per default il servizio di analisi della correlazione
di nonsolofondi mostra solo i fondi con un indice di correlazione
superiore a 0,9; tale soglia, tuttavia, può essere modificata
dall'utente in qualsiasi momento. Infatti, in linea generale,
anche livelli superiori allo 0,8 sono accettabili dal momento
che la statistica tende a considerare significativa una correlazione
positiva superiore a 0,75.
3 - perchè è utile
osservare la stabilità nel tempo della correlazione?
Quando sono disponibili diversi fondi molto correlati con un determinato
mercato è importante non soffermarsi unicamente sul valore
dell'indice. Prendiamo il caso di due fondi "fondo A"
e "fondo B" che presentino rispettivamente correlazione
pari a 0,97 e correlazione pari a 0,94. Intuitivamente verrebbe
da scegliere il primo in quanto presenta una correlazione maggiore.
Tuttavia, quando la correlazione è così elevata,
possiamo permetterci il lusso di verificarne la stabilità
nel tempo. Infatti potrebbe darsi il caso che il fondo A abbia
solo eccezionalmente una correlazione molto elevata con quel dato
mercato. Magari si tratta di un fondo flessibile che, nel recente
passato, ha mantenuto una spiccata esposizione verso quel particolare
mercato ma che, in passato (e quindi, potenzialmente, anche in
futuro) aveva adottato strategie diverse. Per verificare questa
eventualità possiamo modificare la data di riferimento
del calcolo delle correlazioi e, magari, scoprire che il fondo
B è stabilmente correlato con il nostro mercato mentre
il fondo A lo è di meno.
4 - come si calcola la correlazione?
Il calcolo della correlazione fra due asset finanziari è
molto semplice. Si parte dalla serie storica dei prezzi e se ne
calcolano le variazioni percentuali. Un errore comunemente commesso
è quello di misurare l'indice di correlazione direttamente
sul prezzo degli asset. Ciò che ci serve, in realtà,
è una misura di come sono tra loro correlate le variazioni
percentuali dei prezzi. Se vogliamo scommettere sul mercato azionario
italiano perchè ci aspettiamo che si apprezzi del 5% (ossia
che la variazione di prezzo dell'indice sia pari al 5% del suo
valore corrente), allora ciò che ci serve è un fondo
il cui NAV salga del 5% nello stesso periodo (ossia che abbia
correlazione 1).
Una volta ricavata la colonna di tutti i rendimenti dell'asset
1 (le nostre x) e quella dei rendimenti dell'asset 2 (le nostre
y), possiamo applicare la formula statistica per il calcolo della
correlazione:
Per gli interessati abbiamo preparato un piccolo foglio
excel con un esempio di calcolo della correlazione ed una
dimostrazione di come possa essere fuorviante applicare la formula
direttamente ai prezzi invece che ai rendimenti (ossia alle variazioni
di prezzo).
5 - che tipo di controllo effettua
nonsolofondi su questo indicatore?
Il nostro sistema fa, in automatico, esattamente il lavoro che
abbiamo descritto al punto precedente. Ogni mese prende la serie
storica degli ultimi 18 mesi dei prezzi settimanali di ciascuno
dei fondi presenti nel proprio database (sono oltre 1400)
e la confronta con i prezzi di ciascuno
dei mercati su cui vengono elaborate le previsioni di rendimento.
Dal momento che può accadere che un singolo fondo sia correlato
a più di un mercato, il sistema recupera i 5 maggiori livelli
di correlazione per ciascun fondo e li archivia in un database
accessibile online.